Idea principale
Le tecnologie digitali stanno cambiando, e ancor di più cambieranno, le modalità di approccio al “lavoro cognitivo” in quanto cambiano il tessuto connettivo su cui è costruita l’attuale organizzazione del sapere sociale e individuale: tali profonde trasformazioni socio-tecnologiche culturali incidono ed incideranno sempre più profondamente anche nell’ambito dei processi formativi, che sono in evidente stretta correlazione con una nuova costruzione cognitiva, più adeguata al contemporaneo sistema di sviluppo globale della informazione interattiva e, quindi, a nuove modalità di costruzione della conoscenza.
Obiettivi principali
Sviluppare percorsi di apprendimento lungo tutto l’arco della vita, caratterizzati dall’uso delle nuove tecnologie.
Come si usa? (ambiente, gruppi target, strumenti, etc)
Il supporto delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione ha dato un nuovo senso a tale modello di “educazione continua”, moltiplicando, teoricamente all’infinito, le occasioni della formazione, svincolandole dalle catene della contemporaneità fisica e temporale, e rendendole accessibili a tutti coloro che siano in grado di gestire una connessione telematica.
Questa trasformazione è particolarmente funzionale al recupero dei soggetti scomparsi, espulsi o mai inseriti nel sistema educativo, attraverso l’utilizzo di altri luoghi e di altri contesti formativi eventualmente a loro più congeniali (spazi digitali).
Quando, dove e perchè è stato teorizzato?
Fernando Sarracino, Professore associato di “Didattica e pedagogia speciale” (M-PED 7 03).
Attualmente insegna:
Didattica multimediale, Teorie e metodi di programmazione e valutazione scolastica, Educazione alla cittadinanza digitale ed è titolare del Laboratorio “Il Giornale in Ateneo”.
“.